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La tecarterapia è un trattamento che conserva, a mio avviso, la sua utilità e unicità in alcuni ambiti della fisioterapia moderna. Si basa sul trasferimento di energia al tessuto biologico producendo una stimolazione del metabolismo cellulare dei tessuti trattati e incrementando la velocità dei processi di guarigione.
Il mio approccio alla tecarterapia è cambiato molto negli ultimi anni. Oggi la utilizzo con guida ecografica per selezionare accuratamente l’area da trattare e per monitorare gli effetti del trattamento, soprattutto tramite il doppler e l’elastosonografia. La considero complementare alla terapia con onda d’urto, nel senso che molto spesso associo i due trattamenti per incrementarne l’efficacia reciproca.
I principali effetti della tecarterapia sono:
– la vasodilatazione e l’aumentando del flusso sanguigno nei tessuti trattati e della circolazione linfatica locale;
– l’effetto analgesico dato dalla capacità del calore di inibire parzialmente le fibre nervose rallentando la trasmissione degli stimoli;
– l’effetto analgesico dato dal campo elettromagnetico, infatti il passaggio di corrente elettrica permette, prevalentemente in modalità resistiva, di ottenere in pochi minuti una netta riduzione dei sintomi.
Considero la tecarterapia, come tutte le terapie fisiche, solo una piccola parte della seduta fisioterapica, la utilizzo per ridurre la componente infiammatoria e soprattutto per ridurre il dolore, dando sollievo al paziente in tempi molto rapidi con risultati straordinari, ma completo sempre le sedute con tecniche manuali attive o passive per eliminare la causa dei sintomi e indurre un completo processo di guarigione.
È fondamentale dire che la tecarterapia è un trattamento operatore dipendente, cioè l’effetto è strettamente legato all’abilità, all’esperienza e al ragionamento clinico dell’operatore.
Riferimento: Dott. Francesco Izzo