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L’aspetto che trovo davvero illuminante nell’uso dell’ecografo è la possibilità di verificare dinamicamente gli effetti della terapia manuale, cioè guardare cosa succede ai nostri tessuti molli mentre si eseguono movimenti attivi e passivi. L’uso dell’ecografo ha radicalmente cambiato il mio modo di lavorare, dandomi la possibilità di capire che alcune attrezzature e alcuni metodi largamente utilizzati non sono realmente efficaci, a differenza di altri. Per i miei pazienti ho costruito con cura un approccio moderno basato su scientificità ed efficacia, puntando a un miglioramento in ogni singola seduta e dando molta importanza al rapporto fisioterapista-paziente.
Nel mio concetto di fisioterapia il lavoro d’equipe risulta indispensabile. Grazie alla collaborazione diretta con medici specialisti ortopedici, fisiatri, neurologi, radiologi, neurochirurghi ma anche massoterapisti e psicologi, posso condividere il programma riabilitativo del paziente con altre figure sanitarie, proprio perché ritengo che un approccio multidisciplinare amplifichi gli effetti del trattamento. Alcuni problemi più complessi si riescono ad affrontare con successo solo se trattati sinergicamente da più specialisti, rispetto all’approccio del singolo operatore.